Un approccio sintetico allo studio delle comunità e degli ecosistemi
tende a dare minore importanza alle singole specie e a concentrarsi invece
su raggruppamenti di organismi che svolgono all'interno della comunità
il medesimo ruolo relativamente alla trasmissione di energia e di vari
composti chimici. Questo approccio allo studio delle comunità viene di
solito chiamato funzionalistico e lo scienziato E. P. Odum (1959), autore di uno dei primi
testi di ecologia, viene considerato il paladino di tale approccio. Si
possono essenzialmente distinguere due diversi punti di vista sulle funzioni
svolte dagli organismi in una comunità.
- Flussi di energia. I vari organismi della comunità sono visti come comparti che accumulano
energia e trasformano energia. Se produttori primari, ricevono energia
solare, la fissano con la fotosintesi, la passano agli erbivori, se
eterotrofi, ricevono energia da altri organismi e la passano ai carnivori.
Tutti gli organismi perdono energia sotto forma di calore perché
respirano. L'energia fluisce attraverso i componenti della comunità una
sola o comunque un numero limitato di volte, perché si dissipa nei
processi metabolici. Solo il continuo flusso di energia dal sole permette il
funzionamento ininterrotto di un ecosistema.
- Flussi di materia. La comunità ecologica è vista come un insieme di comparti che
accumulano determinati elementi o composti chimici (azoto, fosforo,
carbonio, composti tossici, ecc.), ricevendoli da e cedendoli ad altri
comparti. A differenza dell'energia la stessa molecola può essere
riciclata molte volte attraverso lo stesso comparto. Infatti non c'è
dissipazione (la materia non si crea e non si distrugge!) e d'altra parte il
processo di decomposizione garantisce che i produttori primari possano
assorbire più volte le stesse molecole inorganiche.
Lo studio dei flussi di energia attraverso un ecosistema è per certi
versi più semplice proprio perché l'energia non viene ricircolata o
lo è in piccola misura. Inoltre, mentre l'utilizzo dell'energia è
essenziale per tutti gli esseri viventi, molte volte l'assorbimento e la
permanenza degli elementi o composti chimici è legato a specifiche
caratteristiche degli organismi considerati. Ad esempio il silicio è
fondamentale per le diatomee, ma non per altre alghe unicellulari; il calcio
è fondamentale nei vertebrati e nei molluschi (ossa e conchiglie), ma
non negli invertebrati. Per queste ragioni si può notare una certa
prevalenza dell'interesse degli ecologi verso la descrizione dei flussi di
energia piuttosto che verso la descrizione dei flussi di materia. Nei capitoli
9 e 10 daremo prevalenza alla descrizione di come l'energia fluisce negli
ecosistemi, mentre nel capitolo 11 studieremo i cicli degli elementi o
dei composti chimici negli ecosistemi (cicli biogeochimici). Come sarà più chiaro in
seguito, i due punti di vista sono comunque inestricabilmente congiunti: non
c'è nessun flusso di energia negli ecosistemi che non sia accompagnato
anche da un qualche flusso di materia. Perciò entrambi i punti di vista
riceveranno attenzione nel seguito e non potranno mai venire del tutto
disgiunti.